Da secoli l’allevamento degli agnelli ha segnato il territorio del Lazio, donando una carne delicata e molto apprezzata. Con il termine abbacchio si intende l’agnello da latte ancora non svezzato, ed è uno dei piatti sacri della tradizione culinaria romana. Nell’antichità l’abbacchio era un piatto povero, cucinato dalle persone meno abbienti poiché la sua carne era considerata di basso livello. Ma, come è accaduto quasi a tutti i cibi considerati poveri, si sono poi trasformati in ricette famose e appetitose che, tramandate nel tempo, hanno dato vita alla nostra cucina tradizionale. La tradizione dell’allevamento degli agnelli ha origini antichissime e non mancano riferimenti storici a documentarlo. A Roma, già dal 300 d.C., ad esempio si teneva nell’area del Foro allora chiamata Campo Vaccino, un grande mercato di abbacchi, agnelli, pecore e castrati.
L’abbacchio è molto diffuso nella cucina laziale e si presta in modo particolare alla cottura al forno. Uno dei piatti tipici è l’abbacchio alla romana, una ricetta tradizionale che consiste in cosciotti d’agnello aromatizzati con rosmarino fresco, salvia, aceto e vino bianco cotti al forno e serviti con contorno di patate.